La primavera è per tutte le scuole la stagione in cui avviene la maggior parte delle uscite didattiche e dei viaggi d’istruzione; che tali uscite durino un giorno o più, è alta la probabilità che nella scolaresca siano presenti esemplari di alcune di queste tipologie di studenti (considerando anche che talora uno stesso esemplare riassume in sé più tipologie, declinabili sia al maschile sia al femminile).
- Il ritardatario: quando gli si danno un’ora e un luogo dove bisogna trovarsi, è sempre lui quello che bisogna aspettare. Solitamente lo si individua già al momento di partire, poiché è l’ultimo a salire in pullman. Particolarmente rischioso dopo le pause pranzo o alla fine delle soste in autogrill. L’insegnante che accompagna la classe può prevederne la presenza osservando gli ingressi degli studenti in aula all’inizio della mattinata o dopo ricreazione.
- L’affamato cronico: se fosse per lui avrebbe sempre le mandibole in moto stile criceto, e di solito parte munito di una scorta di viveri da emergenza nucleare, in modo tale da non rischiare cali di zuccheri. È tranquillamente capace di ordinare due piatti di pasta (più antipasto e dolce) in trattoria, o di sbranarsi un paninazzo imbottito alle 9, uno alle 11 e uno alle 13 (contornati da patatine e dopo abbondante colazione), o anche di scofanarsi un piatto di pasta e fagioli / cotechino e crauti / canederli al sugo alle 16 (avendo ovviamente pranzato). Di solito in una scolaresca ve n’è più d’uno; in tal caso è estremamente probabile l’effetto locusta (con subitanea sparizione di tutto ciò che è contenuto in vetrina) all’ingresso in un bar. Può declinarsi in due sottotipi: mangiatore di schifezze (in tal caso nel suo zainetto abbonderanno patatine et similia, i pranzi saranno prevalentemente consumati nei fast food e le soste in autogrill saranno dedicate alla compera di dolciumi vari da consumarsi durante il viaggio; tende a mangiare anche in pullman mandando il conducente su tutte le furie) e gourmet (in cerca delle specialità del luogo e pronto anche a fare acquisti di prodotti tipici, che nella maggior parte dei casi giungeranno intonsi a casa).
- Il nato stanco: quando c’è da camminare ha sempre le gambe pesanti e il fiatone, e tende alla lamentosità. Si rivela in modo rapidissimo in caso di escursioni naturalistiche, visite a palazzi ricchi di scale o gite in borghi medievali con stradine in salita e in discesa. La città d’arte che ne vede le più palesi epifanie rimane in ogni caso e senza dubbio Venezia.
- L’incontinente: provvisto di vescica dal funzionamento problematico, ha sempre bisogno di andare in bagno (anche perché non perde occasione per bere dalla bottiglietta di acqua o bibita che si porta sempre dietro). Ogni toilette è sua, e il docente accompagnatore ha perso il conto di tutti gli espletamenti di bisogni corporali da lui effettuati. Gli spostamenti in pullman sono il tipico contesto della manifestazione delle sue esigenze (tanto da richiedere talora soste di emergenza e corse nei campi). Il suo comportamento è facilmente prevedibile osservando l’andamento dei ritmi biologici nella quotidianità della classe: infatti di solito, in una normale mattinata, chiede di andare ai servizi al minimo 2-3 volte. Solitamente è femmina.
- Il distratto: mediamente non gli interessa molto ciò che gli succede intorno, e si distingue per la posizione costantemente defilata (in coda alla comitiva negli spostamenti, o all’esterno del gruppo durante le soste) e per il chiacchiericcio continuo con coloro che appartengono alla sua stessa tipologia. Ovviamente qualsiasi spiegazione viene ascoltata soltanto in minima parte. Ama però farsi i selfie, anche perché spesso la distrazione materiale è collegata a una solida presenza nel mondo dei social media. Tende a perdere i propri oggetti personali e pure altri oggetti (un’attenzione particolare va posta alle chiavi della camera dell’albergo); pur essendo più puntuale del ritardatario, scadenze e pagamenti sono spesso un problema perché se ne dimentica.
- L’originale: quella figura di studente a cui tendenzialmente non va bene nulla e che trova sempre il modo di fare quello che vuole lui, o comunque di chiedere di poterlo fare. Se la tabella di marcia prevede la visita a un museo, insisterà per poterla saltare e fare invece una visita diversa (e in questo caso verrà accuratamente mazzolato dal docente accompagnatore); se c’è il divieto di fare il bagno nel lago, egli in men che non si dica si troverà coi piedi a mollo, guadagnandosi seduta stante una nota sul registro. Tende alla protesta e alla polemica. Un particolare sottotipo di studente originale è la studentessa gattamorta, che, nonostante qualsiasi raccomandazione, anche se è pieno inverno e c’è la brina per terra viene via vestita poco per mettersi in mostra, e che solitamente al ritorno rimane assente per alcuni giorni, preda di qualche virus.
- Il nottambulo: figura tipica dei viaggi d’istruzione con pernottamento, il suo obiettivo reale è fare festone e quindi uscire la sera (coinvolgendo quindi il docente accompagnatore) o più tipicamente fare le ore piccole in albergo intrattenendosi coi compagni. La reazione alle ronde notturne del docente può variare: c’è il nottambulo serio che, dopo essere stato visitato dall’insegnante, si mette tranquillo (magari stando sveglio lo stesso ma parlando sottovoce) e il nottambulo incallito che nemmeno apre la porta all’insegnante e continua a farsi i cavoli suoi. A una certa ora però si calmano anche gli incalliti. Miracolosamente, data la giovane età e l’abbondanza di energie, la scarsità delle ore di sonno non ha conseguenza alcuna sullo stato mentale del giorno successivo, mentre il docente che eventualmente abbia accompagnato gli studenti nell’uscita serale ha bisogno di una flebo di caffè.
- Il simpatico umorista: pagliaccio di classe già durante le normali lezioni, nei viaggi d’istruzione dà il meglio di sé rendendo la classe facilmente riconoscibile in luoghi pubblici (anche se il suo comportamento si rivela gravemente imbarazzante soltanto in rari casi). Sempre con la battuta pronta, a volte inopportuno (quando tali battute, magari con qualche doppio senso, gli escono durante una visita guidata), proclive all’organizzazione di gare di barzellette per alleviare la noia degli spostamenti in pullman. Spesso punto di riferimento nei momenti di relax (pausa pranzo, sera…).
- L’ingegnere: tipo raro, ma, quando c’è, è una fortuna. Solitamente si tratta del rappresentante di classe. Fa da braccio destro al docente per qualsiasi evenienza (raccolta di adesioni o di soldi, coordinazione del gruppo, comunicazioni veloci…); le sue parole d’ordine sono metodo ed efficienza. Anch’egli facilmente individuabile già nella vita di classe quotidiana, solitamente riceve l’incarico già al momento di organizzare la gita. Indiscutibile consolazione per il docente.
Disposizione delle diverse tipologie di studenti all’interno del pullman (tenendo in considerazione che la tendenza a viaggiare in piedi si innalza a seconda di quanto indietro si va):
- Sedili anteriori: ingegnere (per questioni organizzative), simpatico umorista (spesso al microfono; quando non è al microfono tende a mischiarsi ai casinisti), ritardatario (si siede negli ultimi posti rimasti).
- Sedili in mezzo: affamato cronico, nato stanco, incontinente (è la zona dell’autobus da cui statisticamente si leva la quota maggiore di lamentele).
- Sedili posteriori: nottambulo, originale, distratto (sono quelli per cui il viaggio d’istruzione non ha alcunché di didattico, e quindi cercano di massimizzare le probabilità di fare casino in modo efficace). Spesso cantano canzonacce con un’intonazione completamente a caso (oltre alle classiche hit “Se facciamo un incidente muore solo il conducente” o “La porsea”, che comunque hanno rimpiazzato vecchi successi come “Azzurro” o “Quel mazzolin di fiori”, si segnala la progressiva diffusione, apparentemente immotivata, dei canti di chiesa, tipo questo) o ascoltano musica da discoteca a palla.